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La ricerca del Dip. di Biologia per la Sostenibilità - IN COSTRUZIONE

Progetti di ricerca del Dipartimento per la Sostenibilità

Cosa si intende in UNIFI per Sostenibilità?

Dal sito di Ateneo:

[...] Come indicato nel Piano Strategico 2025-2027, l’Università di Firenze si impegna per raggiungere obiettivi di razionalizzazione dell'assetto logistico dell’Ateneo sul territorio, dotandosi di spazi adeguati rispetto alle esigenze istituzionali e garantendo uno sviluppo sostenibile.

Allo stesso tempo, l’Università di Firenze si fa portatore del concetto più ampio di sviluppo sostenibile, attraverso l’attuazione e incentivazione di buone prassi legate all’economia circolare, alla gestione responsabile dell’acqua e dei rifiuti, all’uso responsabile dell’energia e la mobilità sostenibile (facilitazioni per i titoli del trasporto locale e per la micromobilità, navette, riduzione del parco auto…).

L'Ateneo intende inoltre avere un ruolo di guida, stimolo e sostegno, nel promuovere il dialogo e la collaborazione con le istituzioni, le realtà economiche e associative del territorio; integra le proprie missioni con attività assistenziali delle Aziende Ospedaliero-Universitarie Careggi e pediatrica dell'Ospedale Meyer.

Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO) 2025-2027

Anche nel PIAO 25-27, approvato dal Consiglio di Amministrazione il 30 gennaio 2025, l'Ateneo ribadisce la sua adesione agli Obiettivi ONU di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs), volti a porre fine alla povertà, lottare contro le ineguaglianze, sostenere lo sviluppo sociale ed economico, affrontare i cambiamenti climatici e costruire società pacifiche entro l’anno 2030. Sul documento gli obiettivi di valore pubblico stabiliti dall’Ateneo sono marcati con il logo degli obiettivi di sviluppo sostenibile a cui contribuiscono.

L'Università di Firenze intende infatti migliorare le proprie performance in tema di sviluppo sostenibile, impegnandosi a mettere in atto interventi sia nell'ambito delle principali missioni istituzionali di didattica e ricerca scientifica, ma anche nell'impatto che l'Ateneo (composto da circa 60.000 individui tra studenti e personale), genera sulla Società, nel benessere delle persone e nell'ambiente e infrastrutture, promuovendo con particolare attenzione la cultura della sostenibilità. [...]

Cosa sta facendo il Dip. di Biologia per collaborare col Progetto Sostenibilità? 

Un Dipartimento di Biologia, per la sua vocazione scientifica e il suo legame diretto con lo studio della vita e degli ecosistemi, ha un ruolo centrale nel promuovere la sostenibilità all’interno dell’ateneo. Il suo impegno può articolarsi in diversi ambiti chiave:
1. Ricerca orientata alla sostenibilità biologica e ambientale
  • Tutela della biodiversità (piante, animali, microbi, habitat)
  • Ecologia e conservazione degli ecosistemi terrestri e marini
  • Biologia vegetale e sostenibilità agricola (uso efficiente delle risorse, lotta biologica)
  • Studio dei cambiamenti climatici e degli impatti sulla fauna/flora
  • Monitoraggio dell’inquinamento e valutazione degli effetti biologici
2. Formazione di una cultura scientifica sostenibile
  • Inserimento della sostenibilità nei corsi di laurea (ecologia, biotecnologie ambientali, etica ambientale)
  • Promozione di tesi e progetti su tematiche ambientali e sociali
  • Laboratori didattici su riciclo, biodiversità, energia verde, citizen science
3. Comportamenti sostenibili nel lavoro quotidiano
  • Riduzione dell’impatto dei laboratori biologici:
    -Uso responsabile di reagenti chimici
    -Minimizzazione dei rifiuti speciali
    -Risparmio energetico in incubatori, freezer, apparecchiature
  • Scelta di materiali eco-compatibili (plastica monouso, packaging)
4. Progetti e iniziative “green” in ateneo
  • Partecipazione attiva a progetti di sostenibilità promossi dall’Ateneo (es. orti universitari, campus sostenibili)
  • Collaborazioni con enti pubblici e privati per progetti di educazione ambientale e citizen science
  • Organizzazione di eventi divulgativi su biodiversità, crisi climatica, alimentazione sostenibile
5. Sensibilizzazione e impatto culturale
  • Coinvolgimento degli studenti e della cittadinanza in iniziative di divulgazione scientifica e sostenibilità
  • Partecipazione a network accademici e territoriali per la sostenibilità (es. RUS – Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile)
  • Promozione di uno stile di vita sostenibile tra studenti, docenti e personale
6. Integrazione con gli Obiettivi dell’Agenda 2030
  • Favorire l’integrazione dei Sustainable Development Goals (SDGs) nei progetti di ricerca e didattica, in particolare:
    -SDG 13: Lotta contro il cambiamento climatico
    -SDG 14 e 15: Vita sott’acqua e sulla terra
    -SDG 3: Salute e benessere
    -SDG 4: Istruzione di qualità
    -SDG 12: Consumo e produzione responsabili

Ecco i Progetti attivi

 

Feral horses al the city gate

STAFF DI PROGETTO CAVALLI DELLA CALVANA CLICCA E VEDI IL VIDEO
cavalli selvaggi calvana
1.Gruppo di ricerca: Laboratory Animal Ecology & Biodiversity Conservation
Nomi partecipanti: Ilaria Greco, Alberto Masoni, Valeria Avetta, Agnese Santi, Emilio Berti, Giulia Pini, Roverto Bartoli, Gloria Padovan, Giovanni Alberti, Camilla Dibari, Francesco Rovero, Giacomo Santini
2.Nome della Ricerca: Feral horses at the city gate: ecological insights and rewilding opportunity
3.Data di inizio della ricerca: Maggio 2022 – ancora attivo
4.Obiettivo della ricerca: valutare la presenza, distribuzione, potenziale effetti/impatti ecologici e competizione con specie di mammiferi co-esistenti di una popolazione di cavalli rinselvatichiti nel sito Natura 2000 La Calvana, Prato.
5. Punti Salienti: l’abbandono di pochi individui di cavalli domestici, avvenuto nell’area protetta La Calvana circa 40 anni fa, ha dato vita ad una popolazione di cavalli rinselvatichiti che – ad oggi – fa pienamente parte della comunità di mammiferi selvatici presenti nell’area. La loro presenza può essere considerata un progetto accidentale di ristorazione ecologica (rewilding) con la potenzialità di preservare le praterie apicali seminaturali, che stanno progressivamene scomparendo ma che hanno reso La Calvana un’area protetta. Nella nostra ricerca abbiamo trovato che i cavalli usano molto più frequentemente zone piatte ad alta quota che coicidono con le praterie apicali, indicando che la loro presenza ha il potenziale di limitare l’avanzamento del bosco e preservare le praterie.
Inoltre, i cavalli non sembrano essere in competizione con la fauna selvatica presente nell’area e non risentono della grande frequentazione antropica. Pertanto, i cavalli ferali possono quindi essere considerati una specie bandiera: proteggendo i cavalli, si può tutelare l’intero ecosistema La Calvana.
5. Sviluppi futuri:
  1. Studiare gli effetti della presenza dei cavalli sulla vegetazione, con particolare attenzione alle praterie apicali seminaturali che sono protetti secondo Direttiva Habitat
  2. Studio genetico della popolazione dei cavalli per vedere le relazioni parentali e testare il potenziale grado di inbreeding
  3. Link: pubblicazione scientifica -> https://wildlife.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/jwmg.70013
6.Link di riferimento UNIFI e altri link alle pubblicazioni scientifiche
2. YOUTUBE @BIOLOGIA-UNIFI: https://youtu.be/poGQFzsOd-A
storia-dei-cavalli-selvaggi-della-calvana-abbandonati-40-anni-fa-ci-aiutano-a-capire-l-ecosistema-56d80ff1-51ae-416d-80e2-d6bafab1axlk.shtml
A. IMMAGINI Ricerca:
Credits foto fototrappole: UNIFI, Credits foto cavalli: Ottavia Poli, Credits prato: Ilaria Greco

Sugli effetti delle microplastiche nelle piante

VIDEO DI PRESENTAZIONE E FOTO: (in attesa)*

Punti Principali:

1.Tesi di Dottorato di: Marco Dainelli.
Tesi di dottorato in Biologia Evoluzionistica ed Ecologia.
Supervisor: Prof. Andrea Coppi; Co-supervisors: Prof. Cristina Gonnelli
2.Gruppo di ricerca: Laboratorio di Fisiologia Vegetale (Prof. Cristina Gonnelli; Dr. Ilaria Colzi); Laboratorio di Botanica Ambientale ed Applicata (Prof. Andrea Coppi).
3.Titolo della ricerca: Unraveling the impacts of micro- and nano-plastics in the plant world.
4.data inizio ricerca: Inizio 01.01.2022; Fine 31.12.2024
5.Obiettivi della ricerca: Questa tesi è stata co-finanziata dall'Unione Europea nell'ambito del programma PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 con l'obiettivo investigare gli effetti dell'inquinamento da micro- e nano-plastiche (MNPs) sugli organismi vegetali. Questi inquinanti emergenti sono ormai onnipresenti in tutti i comparti ambientali, e i loro impatti sulle piante sono stati studiati in matrici differenti, inclusi aria, acqua e suolo.
6.Punti salienti della ricerca: Questo lavoro ha dato un contributo significativo all'avanzamento delle conoscenze sul tema, rivelando che le MNPs, a concentrazioni realistiche, possono alterare la fisiologia, il metabolismo e l'accumulo di nutrienti nelle piante, nonostante abbiano effetti visibili minimi sulla crescita. Inoltre, tra i risultati chiave e innovativi, si è evidenziato che le MNPs possono: i) alterare i pattern di metilazione del DNA nelle piante; ii) disturbare le interazioni simbiotiche tra piante e microrganismi; iii) influenzare la produttività agricola e la qualità degli alimenti; iv) incidere sulle interazioni tra piante e patogeni. Il periodo di dottorato ha incluso anche una collaborazione di sei mesi con l’azienda NEMO (Nature Environment Management Operators) srl, durante la quale è stato valutato l'inquinamento da MNPs nell’area protetta del Lago di Massaciuccoli (Toscana settentrionale, Italia). I danni indotti dalle MNPs su vari aspetti della vita delle piante sottolineano la necessità di una soluzione per affrontare questa sfida ambientale globale, richiedendo un impegno congiunto sia da parte della comunità scientifica che delle istituzioni di governance.
7.Sviluppi futuri: Come passo successivo di questa ricerca, gli esperimenti in corso mirano a colmare le lacune ancora presenti, con l'obiettivo primario di sviluppare una soluzione sostenibile al diffuso problema dell'inquinamento da MNPs. Un esempio concreto è l'ipotesi che stiamo attualmente esplorando: la presenza di piante in acque contaminate da MNPs potrebbe influenzare il comportamento delle particelle plastiche in soluzione, favorendone l'aggregazione e l'adsorbimento sulle superfici vegetali attraverso modifiche nell'essudazione di composti specifici.
8. Link: Unraveling the impacts of micro- and nano-plastics in the plant world (2025-05- 17)

Biodiversity Sampling Week - Impollinatori e Insetti

VIDEO DI PRESENTAZIONE E FOTO: (in attesa)*

Punti principali:

1.Nome gruppo di ricerca (manca) *
Nomi partecipanti: Francesca Romana Dani, Oana Catalina Moldoveanu, Martino Maggioni, Andrea Beltramini
2.Nome della ricerca: Biodiversity Sampling Week - Impollinatori e Insetti
3.data inizio ricerca: 12-15/05/2025
4. Obiettivi della ricerca: Studiare la comunità degli impollinatori in giardini storici, orti botanici e parchi
urbani delle città Italiane e le interazioni con le piante ornamentali.
5.Punti salienti e della ricerca: Francesca Dani che ha condotto una sampling week per il NBFC dove ha campionato impollinatori a Boboli, Orto Botanico e San Donato. Molte ricerche, indicano che le aree verdi urbane, se adeguatamente gestite, possono supportare un’ampia comunità di impollinatori, anche in numero di specie.
In questa ricerca ci siamo concentrati sulla relazione fra piante ornamentali e impollinatori all’interno di zone verdi urbane, campionando contemporaneamente nella stessa settimana, in diverse citta Italiane. Per quanto riguarda Firenze, i dati finora raccolti indicano che il giardino storico campionato, ossia il Giardino di Boboli, e l’Orto Botanico, hanno una comunità di impollinatori molto più ricca di quella del Parco di Novoli.
6.Sviluppi futuri: Il campionamento proseguirà lo stesso anno con la stessa modalità.
7.Link di riferimento UNIFI e altri link alle pubblicazioni scientifiche. (mancano)*

 

 

Ultimo aggiornamento

08.08.2025

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